Dal 26 al 29 aprile al Sanfelicinema

aprileLocandina italiana The Party

Giovedì 26
Venerdì 27
Sabato 28
Domenica 29

Ore 21.15 sempre,
Domenica anche ore 16.00

Commedia,
Gran Bretagna 2017
Di Sally Potter.
Con Kristin Scott Thomas, Timothy Spall, Bruno Ganz,

Durarta: 1 ora 11’.

Amori, amicizia, opinioni politiche: tre temi che sconvolgono una serata di sette amici. Sally Potter sa come agganciarci.

LA CRITICA DEL FILM

Che delizia i film che cominciano con una pistola puntata contro lo spettatore. In realtà, contro l’ultimo ospite, che arriva con colpevole ritardo – il film svela perché – al party organizzato da Kristin Scott Thomas per festeggiare la carica di ministro della Salute nel governo ombra laburista. (…) Tornerà a casa felice lo spettatore, dopo settanta minuti tesissimi e spassosi (…) Il modello è “Carnage”, che ricordiamo come film di Roman Polanski  ma deve tutta la sua originaria perfidia a Yasmina Reza, spettacolare firma del teatro francese. Sally Potter ha smesso di sperimentare, scrive e dirige un classico intreccio di segreti e bugie: tutto in un salotto, in tempo quasi reale, con magnifici attori, in bianco e nero perché costa meno. Ipocrisie, piccolezze umane e perfidie non pesano sul budget, quindi ce ne sono in abbondanza.
Maria Rosa Mancuso – Il Foglio

E’ sufficiente una serata fra amici a scatenare uno psicodramma. Teatro e cinema ne sono antichi e moderni testimoni, ma è bello vedere come la “materia” continui a far vibrare l’immaginazione di autori da ogni angolo del pianeta. Stavolta è il turno di Sally Potter, signora e maestra di retorica alta in perfetta tradizione British, che traduce già nell’ambivalenza del titolo del suo nuovo film un universo di ambiguità e ricchezza. The Party, che in sintesi è la festa per la nomina a ministro-ombra della salute della laburista Janet (Scott-Thomas), racconta dell’effetto domino dirompente fra i 7 convitati dal momento in cui i calici si alzano celebrando la padrona di casa. Basta una confessione a rompere i sottili fili su cui corre da equilibrista di un’armonia apparente, esponendo in imbarazzante evidenza l’ipocrisia imperante di cui sopravvive la borghesia intellettuale dall’attimo del suo concepimento.  Il territorio è limitrofo ad Harold Pinter così come a Samuel Beckett ma – nonostante la vicinanza a tanto teatro e cinema come sopra detto, non per ultimo al Carnage polanskiano – gode di un’originalità tutta “potteriana” ove ogni elemento è segno funzionale del tutto, dunque imprescindibile. Girato in pochi ambienti – tutti casalinghi di Janet e suo marito Bill – in vivido bianco e nero, The Party si offre al pubblico quale esemplare utilizzo di arguzia, ironia e capacità interpretative: il cast, quasi superfluo ribadirlo, è perfettamente assortito.
Anna Maria Pasetti – www.saledellacomunita.it

 Una rappresentazione per pochi, in ambienti raccolti, di piccole dimensioni, dove la distanza tra pubblico e attori è piccola e lo sguardo del regista si concentra sulle più piccole sfumature dei gesti e delle espressioni. Il  Kammerspiel di Sally Potter è intimistico e psicologico, e irresistibilmente  ironico. L’equilibrio è perfetto. The Party è un tableau femminile per le donne e sulle donne. Ma anche empatico con la prospettiva maschile. Potter punta sulle turbolenze, il panico, la collisione, il caos, per mettere a nudo le false sicurezze, la morale senza più consistenza dell’intellettuale (alto)borghese, il ruolo delle donne nell’era post – post femminista, il dibattito sui generi. La regista sessantasettenne ha sempre avuto uno sguardo profondo sulle donne, in lavori sperimentali, poetici, storici, autobiografici come Orlando, Lezioni di tango, Rage. In The Party non rinnega la sua solidarietà femminile, la approfondisce. Dramma e commedia, The Party è soprattutto un divertissement veloce e cattivo. La situazione, per una generazione, e un’Europa, senza più ideali e bloccata da un’insicurezza permanente, è molto seria. Ma non disperata.
Simone Porrovecchio – www.cinematografo.it

 Sally Potter, regista e sceneggiatrice inglese classe 1949, della capacità di distinguersi con prodotti originali e fuori dagli schermi ha fatto un marchio di fabbrica. A conferma di questo arriva il suo ultimo The Party, un film corale che punta tutto sul significato, sulla critica, sull’humor nero e gli aspetti beffardi della vita contemporanea. Nonostante sia girato in uno splendido bianco e nero, fotografato da Aleksei Rodionov, si tratta infatti di un’opera tremendamente attuale, che tocca con ironia (e non) temi come la morte, la malattia, il lavoro come vocazione, l’omosessualità, l’inseminazione artificiale e i problemi etici a essa legati, l’amore e il tradimento. Un pot-pourri possibile soltanto tratteggiando sette personaggi diversi, ognuno con un problema, un cruccio, e mettendoli insieme all’interno di un ambiente comune.
Aurelio Vindigni Ricca – www.everieye.it