Dall’11 al 14 ottobre al Sanfelicinema

ottobreLocandina italiana Il maestro di violino

Giovedì 11
Venerdì 12
Sabato 13
Domenica 14

Ore 21.15 sempre,
Domenica anche ore 16.00

Drammatico,
Brasile
2015
Di Sérgio Machado.
Con Lazaro Ramos, Kaique de Jesus, Elzio Vieira, Sandra Corveloni.

Durata: 1 ora 42′

Ispirato alla vera vita di un musicista, film presentato a Locarno nel 2015, esce nel 2018 in Italia. Sullo sfondo delle favelas di San Paolo, la musica come miracolo che anima la vicenda.

LA CRITICA DEL FILM

Nel 2017 il film francese La mélodie venne presentato alla Mostra di Venezia e in seguito è uscito nelle sale. Non sappiamo se il regista Rachid Hami fosse a conoscenza dell’esistenza de Il maestro di violino ma sta di fatto che l’impianto narrativo dei due film è analogo. Il film in oggetto risale al 2015 e quindi, chi avesse visto il film francese e fosse attratto dall’idea di confrontare le riuscite deve tenere conto del fatto che il lungometraggio brasiliano esce dopo ma è stato realizzato molto prima. Ci sono comunque elementi di interesse che possono di fatto attrarre anche chi conosca La mélodie. Perché è vero che abbiamo sempre un violinista in crisi professionale che accetta il lavoro con i giovani come ripiego e che alle spalle ci sono due realtà analoghe di istituzioni che si occupano di coltivare talenti musicali nati in situazioni disagiate. Il contesto muta però in modo molto sensibile. Perché qui non siamo nella periferia di Parigi ma ad Heliopolis con tutto il suo carico di problematiche. A partire dal colore della pelle del protagonista (battezzato subito come Obama Jr.). Questi musicisti in erba sono circondati da una realtà sociale degradata in cui la criminalità e lo spaccio di droga dominano, debolmente contrastati dalle forze dell’ordine. La musica può anche essere messa al servizio della malavita. Così la sequenza in cui il boss locale ‘chiede’ a Laerte di far suonare i suoi giovani concertisti alla festa che darà in onore della figlia adolescente diventa emblematica. Mette lo spettatore dinanzi ai compromessi necessari per raggiungere un obiettivo che, al di fuori della narrazione cinematografica, si è di fatto concretizzato in un’orchestra sulla quale si possono trovare informazioni in rete.
Giancarlo Zappoli – www.mymovies.it

Il punto di forza di un film come questo è sicuramente l’emozione – aumentata dal fatto che i giovani non sono sempre attori professionisti ma spesso sono presi dalle comunità -, lo spettatore si può immedesimare in Laerte; in un modo o nell’altro chi guarda ha o ha avuto una passione per cui vuole o avrebbe voluto vivere. Ci si può riconoscere nella sua paura di cadere, infatti Il maestro di violino è la storia di un musicista che si è preparato per tanti anni ma nel momento dell’”incontro” fallisce, non regge la tensione. Ci si può rivedere anche nello spaesamento di quei ragazzi, da sempre cittadini “di serie B”, quasi per una legge naturale costretti a delinquere, che devono imparare un linguaggio nuovo, un codice a loro estraneo e cambiare totalmente la loro vita. Si soffre quando il male ingloba anche chi non se lo merita, quando le lacrime rigano i volti di chi non dovrebbe piangere, e poi ci si commuove nel vedere che la musica diventa elemento di catarsi e di coesione utile a sopravvivere e ad arrivare dove non si credeva possibile.
Eleonora Degrassi – www.cinematographe.it

Il regista Sérgio Machado racconta una nuova storia di realtà sociali degradate nelle aree più popolari del Brasile. Sposta l’azione dalla sua natia Salvador, ritratta nel precedente Lower City, alla città di San Paolo, e più esattamente nella favela di Heliopolis. Forse perché la trama è ispirata alle vicende dell’Istituto Baccarelli che proprio in quella favelas e dopo un devastante incendio, convogliò centinaia di ragazzi all’educazione musicale, forgiando i loro talenti ma soprattutto le loro anime. Oggi l’Istituto Baccarelli ha più di 4000 studenti ogni anno. L’Orchestra ha come maestro l’acclamato Isaac Karabtchevsky. … Sono terre in cui il ritmo è nel sangue, ed è uno degli elementi più rilevanti del film; la musica, nei suoi differenti generi, affascina ogni individuo che si tratti del maestro, dei suoi allievi, ma anche degli spettatori improvvisati o del boss locale della favela.
www.ecodelcinema.com / www.panorama.it

Le atmosfere, le situazioni, gli ammiccamenti che pure qui non vengono a mancare, ricordano, oltre che per la tematica, il caso di Whiplash, ed il film molto probabilmente sarà destinato a dividere in due il pubblico, tra cinefili ed amanti delle belle storie, e melomani o tecnici del settore che troveranno certamente circostanze e situazioni a loro giudizio improbabili se non assurde. Ben venga la discussione: che si parli pure di film dignitosi e sensibili come questo, in grado di suscitare un confronto e ravvivare emozioni, alimentando lo scambio di punti di vista.
Alan Smithee – www.filmtv.it