Mission Segrate prende il via!

Abbiamo sentito, almeno una volta, parlare di “Mission Segrate”; abbiamo ascoltato, almeno una volta, dei missionari, alle messe domenicali, accennare alla “Missione nel marzo 2023”. Abbiamo sentito don Paolo, almeno una volta, ricordare la Missione, come momento importante per la nostra e per tutte le parrocchie della città. Quando iniziammo a parlarne, circa un anno fa, si diceva che arrivare a marzo 2023 sarebbe stato un attimo: appunto!

Parlarne ora all’inizio dell’Avvento, annunciando che l’evento si svolgerà dal 17 al 26 marzo, cioè in quaresima, è sentire il respiro vicino: è un soffio, arrivarci, tenendo conto del periodo pre e post natalizio. Valorizziamo allora il tempo dell’anno liturgico (l’Avvento) per annunciare “un inizio” per le nostre comunità di Segrate. Essendo la città fatta di diversi quartieri, i credenti trovano un motivo di unione non dal punto di vista sociologico o geografico (per noi di Segrate sarebbe difficile) ma solo dal punto di vista “di una Parola che ci convoca, di una presenza viva del Risorto che ci rincuora, di uno Spirito che agisce nei sacramenti”. Ecco perché questo evento, che coinvolge le nostre sette parrocchie, vuole dare impulso alle nostre comunità perché, aprendosi,  ritroviamo il gusto dell’annuncio gioioso del Vangelo. A chi scrive stanno a cuore la comunità di san Felice, Novegro, santo Stefano.

Di cosa parliamo allora? Di 10 giorni in cui ci saranno eventi, iniziative, manifestazioni aperti a tutti che, nel nostro intento, siano semplicemente “semi” di qualcosa che lo Spirito Santo potrà far crescere. Alcune persone delle varie parrocchie si sono trovate più volte insieme e, accompagnati dai missionari, stanno ultimando un programma. Rimane una esperienza nuova per loro, missionari che hanno vissuto in contesti diversi il gioioso annuncio del vangelo, mentre rimane altrettanto nuova una esperienza che metta insieme le diverse parrocchie della nostra Segrate.

E’ ora tempo di un avviso che indichi questo intento: ecco il valore del messaggio che metteremo fuori dalle nostre chiese. Cominciamo anche a sostenere questo tempo che ci separa da marzo con il pensiero e con la preghiera, con l’invocazione allo Spirito e con la curiosità, con il desiderio di essere parte di questo annuncio e di ascoltare chi incontreremo.  La preghiera da una parte e l’apertura di cuore per “dare una mano, metterci la faccia, aprire le nostre comunità, obbedendo al comando del Signore contro ogni logica conservatrice e annoiata”. Ecco il motivo di una immaginetta che ci potrà servire come promemoria. E poi, dobbiamo sempre dirlo in chiave cristiana, “che Dio ce la mandi buona”!