Il Gruppo

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Programma di NOVEMBRE

 

Mercoledì 23
LA SINAGOGA DI VIA DELLA GUASTALLA – Visita guidata.
Partenza dal Girasole con autobus ‘73

Mercoledì 30
35 ANNI DI PROFESSIONE – ESPERIENZE DI UN MEDICO – QUALI CAMBIAMENTI – Conversazione del dott. Pagliano
h.16.00 al Girasole

Com’è andata

28 settembreCanzoni e poesie in milanese

inaugurazione-covini-faustiL’autore e interprete Gianni Fausti canta accompagnato dalla fisarmonica di Costanza Covini. Un pomeriggio simpatico, con un velo di nostalgia per la Milano scomparsa, non solo perché pochi ormai sono quelli che parlano “meneghino”, ma perché dietro le canzoni c’è sempre un pizzico di storia della città, delle abitudini, dei costumi di un tempo. Non sono mancati anche momenti divertenti con la lettura di avvisi parrocchiali redatti in uno stile burocratico-formale involontariamente comici. E’ seguito un ricco aperitivo con pizzette e salatini prodotti dalla panetteria di San Felice che è stato molto apprezzato.

 

5 ottobreTema della conversazione: Le esposizioni universali

5-10-esposizioniDalla prima esposizione di Londra del 1851 alla nostra Expo del 2015: le esposizioni sono state il palcoscenico ideale dei traguardi più ambiziosi raggiunti dall’uomo e dai popoli. Qui vengono presentate e condivise innovazioni, nuove tecnologie, scoperte, grandi progetti architettonici ed artistici. Elisabetta Perente ci ha illustrato con il suo comunicativo entusiasmo le esposizioni più significative, non solo quelle “storiche”. Una carrellata di immagini commentate con la sua inimitabile e fascinosa chiarezza espressiva.

 

12 ottobreGita nel Monferrato

12-10-monferratoGrazie a un tempo splendido che il Signore ha voluto regalarci, abbiamo attraversato colli, valli, vigneti, prati e boschi punteggiati da borghi caratteristici, antiche chiese e castelli. Abbiamo visitato l’imponente Castello di Gabiano che si staglia a picco sul Po che, pur rimaneggiato, conserva intatto il suo fascino medioevale, abbiamo assaggiato i rinomati vini del luogo. Siamo scesi negli ”infernot” (cantine, scavate e scolpite sotto le antiche abitazioni), riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità; e ancora visitato Conzano, un borgo dove il tempo sembra essersi fermato, la settecentesca villa Vidua, ma ….quello che ci è rimasto nel cuore è il ricco pranzo nell’agriturismo Imarisia con squisite specialità tipiche.

 

19 ottobrePiero Piccardi ci parla di Francesco di Marco Datini.

19-10-datini-archivioChi era costui? Uno straordinario mercante del primo Rinascimento che, con il suo imponente carteggio di circa 150.000 lettere, ci ha lasciato non solo una testimonianza unica a livello mondiale dell’attività mercantile, industriale, bancaria di un mercante, ma anche, con le circa 250 lettere alla moglie, un interessante spaccato della vita quotidiana della seconda metà del 1300. Piero è un oratore consumato, capace di avvincere gli ascoltatori quale che sia l’argomento e ci ha fatto appassionare a questo incredibile personaggio che ben pochi tra gli astanti conosceva.

26 ottobre – MUDEC – La mostra Homo sapiens

26-10-lucy-al-mudecA dire il vero molti dei partecipanti erano interessati più al contenitore, cioè all’architettura di questo nuovo spazio espositivo – nato da un’azione di recupero di archeologia industriale-, che non al contenuto. Digerita la piccola delusione perché la nostra guida dal punto di vista architettonico non ci ha detto nulla, ci siamo goduti la mostra, scoprendo tante cose sui nostri antenati e anche su di noi. Condividiamo il 98% dei nostri geni con lo scimpanzé e una piccola parte con l’uomo di Neanderthal; nella specie umana non ci sono razze, siamo tutti discendenti di una popolazione africana che fra cento e sessantamila anni fa si è dispersa nel Vecchio Mondo e poi nel Nuovo, disseminando lungo il suo cammino i germi da cui sono scaturite le più diverse culture e realtà di popoli.

9 novembre – Milano come era, come è – Navigli e giardini nei dipinti dell’800.

teatro-alla-scala-2Valentino Scrima ha proposto una passeggiata nella ‘Milano che era’ sulla scia dei dipinti dei maggiori pittori del secolo scorso e di quelli contemporanei: Giuseppe Casella, Angelo Inganni (sua “La Scala” nell’immagine), Filippo Carcano, Vespasiano Bignami, Umberto Boccioni, Mario Sironi e altri e ha raffrontato il passato con il presente. Angoli della vecchia Milano scomparsi per sempre come il Ponte dei sospiri, i boschi della Garlata, il ponte del trofeo, che hanno scandito il succedersi delle dominazioni e dei governi dando poi spazio al ‘nuovo’. Guardando uno dei dipinti dell’Induno, Gadda ha detto: “ La forme d’une ville change plus vite , hélas, que le coeur d’un mortel”. Non sempre è stato agevole mettere a fuoco i mutamenti e ‘decidere’ se la città attuale sia ‘migliore’ e più bella di quella del passato. Qualche esempio? L’attuale piazza del Duomo – grande, scenografica – era ‘piccola’ soffocata da vecchie case e percorsa da traffico di tutti i generi…..Il percorso dei Navigli sulle cui rive si affacciavano i giardini delle ville signorili, ha ceduto il posto a strade trafficate e rumorose, salvo qualche raro esempio quale la villa Ponti sul Naviglio della Martesana. Attraverso questi percorsi di un tempo passato e gli skyline del tempo attuale, la ‘passeggiata’ è stata affascinante anche se non sempre ‘facile’ da seguire, specialmente per chi non è milanese DOC

16 novembre – Cavalcata ariostesca per i 500 anni dell’ORLANDO FURIOSO – Conversazione del prof. Vincenzo Viola

ruggero-angelicaImmensa gratitudine al prof. Viola per averci proposto una illuminante cavalcata nel poema ariostesco. Gratitudine di chi avendolo apprezzato già sui banchi di scuola ha ritrovato un amore giovanile e di chi ha scoperto, come me – meglio tardi che mai -, l’incanto della sua poetica. Il poema ariostesco è un’opera enorme, 40 canti 100.000 versi, una selva intricata, piena di bivi, dove tutti cercano qualcosa e trovano qualcos’altro. Una breve contestualizzazione narrativa e, senza bisogno di parafrasi, sono bastate poche ottave perché il ritmo ed il suono fossero più che sufficienti a svelarcene il significato, e fossimo conquistati da questi versi ricchi di allusioni, di giochi di intelligenza, di sorridente ironia, di bonario umorismo. L’Ariosto canta un mondo cavalleresco e cortese, un mondo fantastico di palazzi e isole incantate, armi fatate, giganti e mostri, ma è così attuale e moderno che possiamo riconoscerci nei cavalieri che, spinti dal desiderio, si aggirano a caso nel bosco della vita, imboccano bivi imprevedibili, sono costantemente ingannati dalle apparenze, vagano nella prigione delle illusioni. Come Orlando anche noi dovremmo avere un Astolfo che ci riporti il senno dalla Luna, dove…                                                                                                                          son tutte l’occorrenze nostre;                                                                                                                         Sol la pazzia, non vi è poca, né assai,
Ché sta qua giù, né se ne parte mai.