La storia del quartiere

Milano San Felice è un complesso residenziale sorto negli anni 70 da una grande e pionieristica idea dell’Ingegnere Giorgio Pedroni il cui progetto fu realizzato con la collaborazione degli architetti Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti.

Il territorio su cui sorge è di 600 mila metri quadrati ed il progetto ne destina 423 mila a giardini, con 30.000 alberi, 11 mila agli edifici pubblici, 35 mila ai giochi all’aperto, 50 mila a strade e parcheggi, 75 mila agli edifici per abitazione. Milano San Felice è stata programmata per 8000 abitanti e quindi ogni abitante ha a disposizione più di 57 metri quadrati di spazio.

Costituisce un paradiso per ragazzi e bambini: le scuole (materna, elementare, media e liceo) sono a un passo da casa e i giardini e gli attrezzati campi da gioco consentono di vivere e giocare all’aria aperta sotto le finestre di casa. Ai residenti San Felice offre uno Sporting Club di alto livello per la qualità degli impianti sportivi e la raffinata eleganza della Club House dotata di bar e ristoranti. Il centro commerciale è provvisto di un supermercato, ufficio postale, banche, farmacia, chiesa, biblioteca, cinema, bar, ristoranti e negozi di vari generi.

1970 / 2016

1970 – L’anno dell’arrivo

mario presAl 31 dicembre 1970 abitavano a San Felice già centocinquanta famiglie. Le prime erano arrivate a giugno e, dopo un certo rallentamento per il periodo delle vacanze, le consegne degli appartamenti si erano infittite. Erano i tempi in cui nel quartiere “regnavano” Pugnetti, Buizza, Serina Carlo; Curti e Fortunato accompagnavano col pulmino i “turisti” e tutti al loro passaggio sorridevano per far vedere quanto eravamo “felici a San Felice”, anche se arrivare al quinto piano senza ascensore era faticoso, anche se ritrovarsi a Natale senza riscaldamento non era allegro, anche se ogni volta che entravi in casa ti portavi dentro attaccato alle scarpe un chilo di fango. Su tutti e tutto già allora vegliava Barletta. Questo primo nucleo di abitanti del quartiere era comunque piuttosto unito, tanto è vero che già in quest’anno nasce l’associazione proprietari con la precisa funzione di risolvere i problemi comuni. Le assemblee erano affollatissime, anche perché erano un’occasione di stare insieme. (Nelle foto Mario Rossi, a sinistra, e Domenico Bonasia, sotto a destra: i due primi presidenti dell’associazione proprietari, nata dopo un primo incontro tra una quindicina di persone a Milano, in viale Romagna in casa di Ferruccio Ferrucci – Foto Ruccio)

1971 – L’anno dell’amicizia

ma bo senPiccardi esce di casa al mattino per andare in ufficio e Di Nepi che esce contemporaneamente da un portone di fronte al suo gli lancia un “buongiorno” che vuoi dire veramente “buongiorno”: miracolo a Milano San Felice. I due, e poi anche molti altri, capiscono che, nonostante il fango e altri piccoli guai, questo è il posto che cercavano. E’ un posto dove le persone si salutano anche se non si conoscono e tutti così sono meno soli. Comunque molto meno soli rispetto a quando abitavano nella grande città dove “buongiorno” non te lo dice nemmeno quello che sta nella porta accanto. C’è una certa euforia, un entusiasmo che si tramuta in voglia di organizzare cose insieme: si mangia, si gioca, si va in bicicletta sempre a gruppi. Tennis, caccia al tesoro, bridge, ciclocross, il falò, calcio, basket e all’uscita dalla Messa di Natale, celebrata da Don Enrico nella chiesa rimediata in un magazzino sotto la torre uno, vin brulè per tutti. Siamo arrivati a 350 famiglie.

1972 – L’anno dell’assestamento

giuseCi portano la posta a casa. E’ il segno che il tempo dei pionieri è passato e che la vita del quartiere si è assestata su uno Standard soddisfacente. Infatti il centro commerciale è già animato da molti negozi e dalla Standa che aveva aperto l’anno prima. Nasce “7 giorni a San Felice”, nasce “La Scighera “, nasce il cinema. La biblioteca era al centro commerciale. Lì molta gente portava un po’ di libri per creare il primo nucleo e iniziare i prestiti. Il cinema veniva fatto nel teatrino della scuola e tutti aiutavano a riportare le sedie nelle classi una volta finito il film. I biglietti costavano 400 e 800 lire rispettivamente per i bambini e gli adulti. Intanto al Malaspina Sporting Club, per completare il quadro delle comodità, viene costruita a tempo di record la piscina olimpionica con l’acqua che tracima in continuazione proprio come in quella di Monaco dove si disputano le Olimpiadi. Non abbiamo cosi nemmeno noi l’effetto onda. Della cosa andiamo tutti fieri e lo diciamo agli amici che ci telefonano preoccupati da Milano “perché ci si vede sempre meno”. (Nella foto sopra, Giuseppina Limentani, una delle prime persone che si sono interessate dei problemi del quartiere. Nella foto sotto, Gela Salvelli, prima segretaria del Malaspina Sporting Club e tra le prime abitanti di San Felice – Foto Ruccio)

1973 – L’anno delle battaglie

gela1I sanfelicini combattono due grandi battaglie: una la vincono e una la perdono. Battono la CAF, cioè la società della Beni Immobili Italia che amministrava il quartiere. Scontenti per il suo operato, si scelgono un nuovo amministratore nella persona del dottor Zappulli. Perdono invece la battaglia delle rotte aeree. Il comitato antirumore animato da Provera riesce a sensibilizzare una buona parte degli abitanti del quartiere, mobilita anche altri abitanti di Segrate, ma non riesce a far modificare le rotte degli aerei in partenza da Linate. Rotte che sono state appena cambiate penalizzando una fascia del territorio segratese e anche, in parte, il nostro quartiere per favorire il nuovo insediamento di Milano 2. Siamo 820 famiglie, cioè 3400 persone di cui 80 sono nate qui. Don Enrico ha bisogno di un aiuto e arriva Don Gabriele. Iniziano i lavori per la costruzione della nona strada.

1974 – L’anno dell’austerity

Quei sanfelicini che ancora non avevano imparato ad andare in bicicletta, cercano di farlo spinti dalla necessità. Infatti la crisi del petrolio ferma le auto per qualche domenica e chi non vuole sentirsi isolato va a Milano pedalando. La crisi economica generale si fa sentire: aumentano vertiginosamente le spese condominiali e aumenta anche il prezzo di “7 giorni a San Felice “. C’è anche la crisi delle monetine e il panettiere batte lui stesso moneta come tanti commercianti in Italia: nascono le «petralire “. E’ l’anno dei grandi successi delle squadre di bridge e di quella di basket che vince la Prima Divisione, e va in Promozione grazie alle vecchie glorie Pieri, Riminucci, Ongaro e qualche altro ancora. E’ anche l’anno in cui viene avviata la costruzione della nuova chiesa e del comparto Nord.

1975 – L’anno della politica

rickyI sanfelicini scoprono la politica. La scoprono grazie ai “decreti delegati” che fanno nascere la partecipazione diretta dei genitori alla gestione delle scuole. Riunioni su riunioni fino alle ore piccole e, dopo le grandi amicizie, le grandi fratture su due fronti: “lista uno” e “lista due “. Gente che smette di salutarsi, famiglie in crisi. E i figli perplessi che non capiscono bene il perché di tutto questo can-can. Ad approfondire le divisioni arrivano anche le elezioni amministrative. Due sanfelicini vengono eletti in Consiglio Comunale a Segrate (Bonasia e Pisani nella lista DC) e uno a Peschiera Borromeo (Lavizzari nella lista PCI). Non si fa più il cinema nel teatrino della scuola elementare. Suonano le campane della nuova chiesa. (Nella foto sopra Ricky De Bartolo, una delle fondatrici della biblioteca “La scighera”)

1976 – L’anno delle assemblee

Il mito della partecipazione vive a San Felice il suo momento magico: le assemblee si succedono a ritmo ossessivo. Passerà, certo, questa ventata e già alla fine dell’anno c’è meno gente che è disposta a occuparsi anche degli affari degli altri. Tra qualche tempo in tutta Italia si parlerà di “riflusso”: a San Felice siamo stati certamente tra i primi a rifluire nel privato. Salvo naturalmente le solite eccezioni. Le assemblee di cui sopra vengono indette per svariate occasioni: scuola, politica, comitato di quartiere, inquilini, proprietari, dissidenti. Comincia l’attività degli scout con il primo campo dei lupetti in Valtrebbia. Si vota per le ” politiche “. Il cardinal Colombo consacra la nuova chiesa.

1977 – L’anno delle polemiche

Non che le polemiche qui siano mai mancate, ma in quest’anno sembra che ci sia un gusto particolare a sollevarle su qualsiasi argomento: c’è la polemica sull’impresa che fa le pulizie; ci sono, sempre più vivaci e cattive le polemiche sulla conduzione delle scuole; c’è un gruppo polemico di malaspiniani che se ne va alla “Mondadori ” (ma poi quasi tutti torneranno); ci sono gli strascichi polemici della politica. A metter un po’ di serenità nell’ambiente c’è una bella recita dei ragazzi delle” medie” guidati dal trio Brivio, Pineider, Barla; i ragazzi fanno delle belle vacanze (anche i numerosi bocciati) attraverso varie iniziative. Riprende il cinema nella nuova sala sotto la chiesa: recital di Bruno Lauzi, uno dei primi abitanti del quartiere.

1978 – L’anno del riflusso

I sanfelicini si occupano molto dei fatti loro. Anche nelle sempre più rare e rarefatte assemblee si discute di antenne abusive, di manto stradale, di diserbanti. Insomma ci si ripiega su cose assolutamente” private “. Intanto nel quartiere ci sana ormai circa seimila persone e tutti si rendono conto che in questa ” dimensione” i problemi di convivenza sono diversi da quelli quasi “paesani” di qualche anno fa. I giovani cresciuti qui dentro cominciano a prendere coscienza della loro condizione: non tutti si dimostrano soddisfatti e lo dicono. Gli scout hanno sempre più successo e sono ormai punto di riferimento importante per la vita del quartiere. A scuola crescono i bocciati: i sociologhi spiegano che si tratta degli effetti del riflusso.

1979 – L’anno del comparto Nord

Entrano a San Felice cinquecento nuove famiglie. I nuovi abitanti trovano che San Felice è proprio un bel posto dove e’è tutto: anche l’ufficio postale, il fioraio e il negozio delle lane. Non tutti i nuovi sanno che i due negozi hanno appena aperto e che l’ufficio postale è il frutto di anni di lotte del comitato di quartiere. E’ l’anno in cui molti sanfelicini “ricomprano” il Malaspina; iniziano i martedì culturali di don Enrico; non viene fatta la disinfestazione per le zanzare e non vengono usati diserbanti nei prati.

1980 – L’anno del decennale

La mostra che viene allestita al Girasole sui dieci anni di vita del quartiere è forse l’episodio più significativo dell’anno. Specialmente “i vecchi” arrivano davanti ai pannelli con le foto e guardano “come eravamo”. C’è chi si fa grasse risate e anche chi si commuove un po’. Importante che siano venuti molti giovani e si siano interessati anche loro alle “radici”. I disegni dei ragazzi, le diapositive della Isa, di Piccardi, di Citro e di Parisi parlano per tutti noi. Qualcuno ha detto che bisognerebbe farla ogni anno una rassegna del genere. E’ una esagerazione, d’accordo, ma rivela certamente il gradimento, il piacere di tanta gente nello scoprire che al di là degli slogan pubblicitari sono “felici a San Felice”.

Il liceo scientifico
Nel 1981 chiude il Comitato di quartiere. I giovani di San Felice che andavano al liceo scientifico a Melzo e a Pioltello ora hanno la scuola praticamente nel quartiere. La Parrocchia festeggia i suoi primi dieci anni. Il golfo della VII Strada viene chiuso per due mesi per rifare il manto della “graminacea atta al calpestio”.

Il Consiglio di circoscrizione
1982: cambia l’amministratore e arriva Biscardo. Lo Martire conserva l’amministrazione dei condomini periferici. La via Corelli chiude per quattro mesi. Nasce il Consiglio di circoscrizione presieduto da Giuseppina Limentani. Durante l’estate, nottetempo, ignoti vandali bucano le gomme di gran parte delle macchine parcheggiate.

La prima Festa di San Felice
Siamo nel 1983: prima Festa di San Felice. Cambia il parroco: don Enrico diventa monsignore e va a Treviglio; dal “Suffragio” arriva il secondo parroco di San Felice, don Giampiero Somenzi. Il Centro Commerciale insorge per gli effluvi di “Zia Maria”, la nuova lasagneria che in estate chiude per ferie e non riapre più. Il 23 novembre nasce “Il Gruppo” intorno a Giuseppina Limentani: si comincia subito col programmare, fra l’altro, una conferenza su Nostradamus e una visita alla mostra di Hayez a Milano. E nasce anche il Gruppo Solidarietà.

Si comincia con la sbarra…
Nel 1984 si svolge la prima Festa della Famiglia. Nuova chiusura del ponte “degli specchietti” per tre mesi. La sbarra e la garitta per le guardie danno un’illusione di sicurezza: non sono più i tempi di “Salvatore lo sparatore” che respingeva i ladri oltre la roggia con un fuoco di sbarramento. Prima recita della compagnia di Marina Negri, con molti sanfelicini in scena. Nuovo svincolo all’Idroscalo.

La grande nevicata
Il 1985 si apre con la grande nevicata e grandi disagi: la neve, che sciogliendosi cade a blocchi dai tetti più alti, sfonda molti tettucci sopra i box. La Saub finalmente si installa a Redecesio. Possiamo prendere il taxi al Centro Commerciale. Cronaca nera: in estate duplice omicidio alla VII Strada. In chiesa viene sostituita la statua lignea della Madonna che in passato a qualcuno non era piaciuta.

Il millesimo film
Nel 1986 don Gabriele va all’Edilnord di Brugherio e arriva don Walter Zatta. Chiusa la via Corelli, non si sa quando Milano sarà di nuovo vicina. Il cinema proietta il suo millesimo film. Seguendo una tradizione, viene allagato anche il liceo scientifico.

Malaspina Sporting Club: 15 anni di vita
Siamo nel 1987: festeggiamenti al Malaspina per i 15 di vita del club. L’amministratore Biscardo viene sostituito dall’amministratore Tronconi.

Rifiuti a San Felice
1988: sciopero della Nettezza Urbana e San Felice rigurgita di rifiuti. Cambia il rondò sotto il cavalcavia della Rivoltana. Viene ripulito dopo molte proteste il tunnel della Standa che assomigliava ai peggiori angoli del Bronx. Estate di disagi per il rifacimento del manto stradale.

L’ATM ci porta al Forlanini…
Nel 1989 l’ATM ci porta al Forlanini. Presso la scuola elementare funziona due giorni alla settimana un ufficio decentrato dell’anagrafe. Riapre la via Corelli (era stata chiusa per lavori nel 1986): Milano è più vicina. Arriva l’amministratore Rosso. Il gas non è più Italgas, ma AEM.

… e poi a Milano
È il 1990 e se ne va l’amministratore Rosso. La Rappo prende in consegna il verde. Ad aprile chiude il cinema per ristrutturazione. L’ATM ci porta a Milano e il Pollicino ci porta al di là del ponte “degli specchietti”. In fondo alla via Corelli chiude il cavalcavia Buccari e Milano è un po’ più lontana.

San Felice è completa!
Nel 1991 apre il cinema ristrutturato con un recital di Bruno Lauzi come nel 1977. Nascono davanti alle torri i panettoni di cemento. Alfano diventa amministratore. Mobilitazione per la sempre annunciata e mai realizzata apertura della Dogana. Fine del decentramento anagrafico presso le scuole elementari. Sarà sostituito da una macchina al Girasole. Ultimata anche la via dello Sport. San Felice è completa!

Cambiamenti e polemiche
Fascino Bossi: nel 1992 un sanfelicino su cinque vota Lega. Una tromba d’aria fa molti danni al verde e ai tetti. Tornando dalle vacanze troviamo raddoppiati i parcheggi sull’Anulare: il quartiere cambia aspetto e infuriano le polemiche. Sopra la Standa iniziano i lavori di impermeabilizzazione. Il Comune fa la raccolta della carta a domicilio.

Strage di marmitte
1993. Dossi sull’Anulare per far andare più piano auto e moto: strage di marmitte. Rapina al Credito Artigiano. Muore don Giampiero, arriva don Maurizio Ormas, terzo parroco di San Felice. Si concludono i lavori sopra la Standa.

La seconda banca
Nel 1994 San Felice vota Berlusconi. Nessuno raccoglie più la carta. Ai rondò sotto il cavalcavia della Rivoltana cambia la segnaletica. Apre l’agenzia sanfelicina della Banca Popolare di Milano.

Al via la raccolta differenziata dei rifiuti
Col 1995 inizia la raccolta differenziata dei rifiuti: diffuse difficoltà di apprendimento. Il Cardinal Martini viene in visita pastorale. Aprono la pasticceria e due pizzerie.

La Parrocchia festeggia i suoi 20 anni
Nel 1996 prende il via una grande mobilitazione contro gli aerei e contro il pericolo di un impianto di compostaggio a San Bovio (puzze fin qui?). Elementari e medie convivono in un unico edificio per consentire i lavori di eliminazione dell’amianto. La Parrocchia festeggia i suoi 20 anni.

Barletta va in pensione
Nel 1997 la protesta degli allevatori per le “quote latte” blocca San Felice: i trattori ci assediano. Milano non è mai stata così lontana. Ancora mobilitazione per il rumore degli aerei. Il quartiere viene cablato per la tv Stream. Don Walter, parroco a Varese, ci lascia. Cambia la raccolta differenziata dei rifiuti: persistono le difficoltà di apprendimento. Barletta, decano delle guardie, va in pensione; era con noi da 27 anni.

Rinnovamento dell’arredo urbano
Nel 1998 viene scoperchiato per lavori il “panettone” sopra la farmacia. L’edicola dei giornali cambia lato e si ingrandisce. Aggiornamento nell’arredo urbano: via i panettoni sostituiti con “birilli” e catenelle; inizia anche la sostituzione delle panchine: da verdi a color legno; guardie sostituite con la Servimax. Timori di raddoppio della Rivoltana e di aumento del traffico pesante per la creazione di Milano Smistamento. Nella gestione della centrale termica la Tamoil sostituisce la Diana che resisteva dalla nascita del quartiere. Va via don Maurizio, arriva don Francesco Vitari, quarto parroco di San Felice.

Meno voli a Linate
Col 1999 Malpensa ci porta via quasi tutti gli aerei, un problema in meno sopra la testa. Ci resta qualche altro problemino: unificazione e strade pubbliche all’interno, nuovi quartieri a est e a sud, Milanello Due e nuovo Luna Park a ovest, intermodale e Rivoltana a nord. Sottosuolo tranquillo. Per ora.

Ristrutturato il Girasole
Siamo al 2000. Carabinieri in Prima Strada semibloccata dal parcheggio selvaggio. Ristrutturato il Girasole. Europol Sicurital subentra alla Servimax. Si attrezzano i golfi per favorire la raccolta delle deiezioni canine. Apre il Pub.

Finalmente in San Babila!
2001: la 976 diventa 73 e si arriva (finalmente) diretti in San Babila. Vengono abbattuti i platani malati del Centro Commerciale. Il Comune sistema i vialetti di accesso alle scuole dopo anni di piste fangose. Rapina al Credito Artigiano. Arriva la fibra ottica di Fastweb. Alle politiche il PdL arriva al 60%. Riasfaltati Anulare e tunnel della Standa. I negozi del Centro Commerciale ora hanno il numero. In chiesa via la moquette sostituita dal marmo. La Panda dei servizi del Condominio Centrale va in pensione dopo 15 anni, sostituita da una Kangoo.

Riscaldamento: al via la riqualificazione
Nel 2002 infuriano annose polemiche per i sorvoli e per l’apertura dell’accesso all’Intermodale sulla Rivoltana. Si parla per la prima volta di un Centro Civico. Il Sanfelicinema cambia: punta sui film di qualità. L’Assemblea vota sì alla riqualificazione dell’anello primario (riscaldamento). Arriva a Babusongo (Kenia) il primo container di aiuti sanfelicini.

Iniziano i corsi di informatica
2003: successo delle tre serate di incontri culturali organizzati dalla parrocchia. Inaugurata la nuova stazione di Segrate: difficile da raggiungere e introvabili i biglietti. In estate gran caldo, ma per i lavori, per la prima volta, non manca l’acqua calda. Sottosopra Anulare e IX Strada. In parrocchia va via don Aldo, arriva don Giovanni Basilico e iniziano i corsi di informatica. Prime mobilitazioni per l’allarme “supermercato” e “campo di tiro al piattello”.

Abbiamo un Centro Civico
Siamo al 2004. Grande rotonda davanti al Luna Park. Borrelli amministratore al posto di Alfano che era “in prorogatio”. Viene inaugurato il Centro Civico: la biblioteca trasloca e nasce l’Associazione Hobby e Cultura per iniziativa di Maria Assunta Ronchi, medico nel quartiere. Riasfaltato il campo di basket.

La Madonna Pellegrina in parrocchia
Nel 2005 Alessandrini diventa sindaco del Comune di Segrate. Inizia il mini ampliamento del ponte “degli specchietti”. In parrocchia, per una settimana in giugno, c’è la statua della Madonna Pellegrina che attira migliaia di fedeli.

Il servizio Easybus
Col 2006 alcune Torri dell’Anulare, di proprietà di società di assicurazioni, sono vendute agli inquilini. La Cascina Tregarezzo cambia look. Inizia il servizio Easybus. Terminano i lavori della nuova Mirazzano-Vimodrone con annesse collinette antirumore. Ma i decibel delle sere d’estate all’Idroscalo superano ogni ostacolo.

Lettura e teatro
2007: grazie al “comitato del no” non avremo a poche centinaia di metri il maxi centro commerciale. Nuovo look della farmacia. Nascono il Gruppo di lettura (in biblioteca) e la Compagnia teatrale “73 barrato” (in parrocchia).

Si spostano le fermate degli autobus
Col 2008 via gli autobus in sosta davanti alle scuole. Nuovo marciapiede sul lato nord del piazzale della portineria. Siepe spartitraffico sulla Mirazzano-Vimodrone. Ruffino nuovo amministratore al posto di Borrelli che era “in prorogatio”.

Nasce questo sito web
Il 9 aprile 2009 nasce questo sito web, studiato e realizzato sotto forma di “portale informatico” per essere di supporto informativo ed operativo per tutti i sanfelicini. Tra agosto e dicembre nasce anche la rotatoria che migliora l’entrata/uscita delle auto. In settembre l’incendio di una tavernetta in VII Strada viene domato dai vigili del fuoco (solo danni alle cose). Dicembre: esce il libro di Mangili e Robbiani sulla flora del quartiere.

Ciao barbiere Antonio
2010: alcuni esercizi commerciali chiudono, compreso lo storico salone da barbiere di Antonio. Le attività cambiano, un segno dei tempi. Anche la Standa se ne va e apre al suo posto il supermercato Billa, ma tutti continuano a dire: “troviamoci davanti alla Standa”. Finalmente la nuova passerella di fianco al ponte degli specchietti e la pista ciclopedonale ci portano alla stazione di Segrate. La 3M trasloca, lascia l’area adiacente a San Felice ed i vecchi palazzi “crescono”…. Chi saranno i nuovi vicini? Successo dell’Amministrazione Centrale: quasi azzerata la morosità condominiale. Si comincia a parlare di riqualificazione del quartiere a partire dal Centro Commerciale.

Gente che va, gente che viene
Anche nel 2011 nuovi negozianti propongono esercizi commerciali rilanciando attività chiuse in precedenza, in attesa della messa in sicurezza dell’area commerciale che promette anche un look più ordinato. Lunedì 21 marzo viene inaugurato l’Asilo Nido Comunale, si chiama “La Rondine”, realizzato nell’edificio della scuola media, usufruendo di alcune aule completamente ristrutturate ed attrezzate. Potrà accogliere fino a 18 bimbi. Dopo discussioni durate anni, partono a metà luglio i lavori di messa in sicurezza dell’intera aerea del Centro Commerciale e subito nascono infuocate polemiche e ricorsi legali. Superati anche questi ostacoli, i lavori vanno avanti con il favore delle condizioni meteorologiche fino alla fine dell’anno. In parrocchia arriva dallo Zambia don Thomas che deve laurearsi in teologia. In ottobre la gestione del calore passa da Dalmar a Olicar. Il 30 dicembre l’anno se ne va portandosi via l’ideatore di San Felice, lo stimato ingegner Giorgio Pedroni. Fu lui a commissionare agli architetti Magistretti e Caccia Dominioni un quartiere innovativo, nell’immediata periferia di Milano, dove vivere nel verde, in risposta ad una esigenza di fuga dal caos cittadino. L’ing. Pedroni aveva 90 anni.

Le telecamere
Nel 2012 la sicurezza del quartiere è affidata alla società TRE COM. Nel “pacchetto sicurezza” sono previste 95 telecamere che saranno installate in tre anni. Viene completato il rifacimento del Centro Commerciale con la posa degli asfalti e con gli arredi verde e urbano. Da giugno cominciano i lavori di potenziamento della Rivoltana: il rifacimento del cavalcavia fuori San Felice e il conseguente restringimento della carreggiata ad una sola corsia per senso di marcia generano il caos più totale. Uscire e rientrare a San Felice diventa un dramma giornaliero! Finalmente viene realizzata la “tangenzialina” che mette in comunicazione la sp.160 al viale Idroscalo: una via di fuga verso sinistra. Dopo 14 anni don Francesco lascia San Felice per Barbaiana di Lainate e dalla parrocchia di San Vito al Giambellino a Milano arriva don Paolo Zucchetti. Il 19 dicembre, ad opera di don Thomas, si celebra nella nostra chiesa la prima messa in inglese.

Buona pensione signora Anna!
Arriva il 2013: si fa il restyling della portineria e continuano i gravi disagi causati dai lavori sulla Rivoltana. Il Gruppo compie 30 anni con uno spirito di aggregazione sempre molto vivo. In settembre muore a 49 anni Bruno Suzzani, che nel 2005 era stato il nostro primo Vigile di Quartiere. A fine anno la signora Anna Sanson va in pensione: per quasi 43 anni, dietro il bancone dell’amministrazione, ci ha accolto con un sorriso. I sanfelicini si ritrovano per un brindisi di saluto e c’è molta commozione.

 Cambiamo la centrale termica
Nel 2014 cambiamo nuovamente il supermercato: chiude Billa e apre Carrefour, ma spesso continuiamo a ripetere: “troviamoci davanti alla Standa”. Don Thomas, conclusi i suoi studi, torna a Lusaka, in Zambia, e in ottobre arriva don Saturnino, originario del Benin, per studiare medicina. Si concludono finalmente i lavori sulla Rivoltana e i sanfelicini ritrovano la loro normalità. In novembre l’assemblea straordinaria del Condominio Centrale vota a larghissima maggioranza la riqualificazione della centrale termica sia nella parte produzione calore che in quella impiantistica. A curarla saranno le aziende Innowatio e Termigas. Con la fine dell’anno va in pensione Maria Assunta Ronchi, storico medico del quartiere, da anni eletta anche nel Consiglio comunale di Segrate e Assessore.

Un milione e mezzo di volumi!
Siamo nel 2015. Dal 3 marzo anche la nostra biblioteca, con tutte quelle del Sistema Bibliotecario Milano Est, si unisce al Sistema del Vimercatese. I cittadini avranno a disposizione un milione e mezzo di volumi, circa il doppio di quelli prima disponibili! Nel Comune di Segrate, dopo anni di dominio del centrodestra, vince Micheli con una coalizione guidata dal Pd. Nessun sanfelicino riesce purtroppo ad entrare in Consiglio comunale.

Consacrazione della chiesa: 40 anni!
2016. Il 9 giugno ricorrono i 40 anni della consacrazione della nostra chiesa.

E la storia continua…