Storia della Scighera

La biblioteca di San Felice esiste dal 1971, anno in cui un gruppo di abitanti del quartiere, lettrici appassionate, decisero di smettere di prestarsi i libri l’un l’altra. O meglio: decisero di istituzionalizzare ed ampliare quel sistema di scambi “letterari”. Nacque così “La Scighera”. Il nome scelto riassumeva un po’ qual era, almeno per qualche mese all’anno, l’atmosfera in cui San Felice cresceva. Infatti “scighera” in lombardo vuol dire “nebbia”, o secondo alcuni “nebbiolina leggera”.
Le fondatrici preferivano di più la seconda traduzione e a chi chiedeva che significato aveva il nome della biblioteca facevano riferimento alla versione più soft.
Questo è solo l’inizio di una storia che continua e che è fatta di svariate altre tappe. In attesa di un racconto più circostanziato ci affidiamo provvisoriamente a due fotografie, entrambe storiche.

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Nella prima foto, quattro bibliotecarie sulla porta della vecchia sede: da sinistra Gabriella, Camilla, Elisa e Dada. Nella seconda, la firma della convenzione tra “La scighera” e il Comune di Segrate. Sta firmando per il Comune il direttore dell’Assessorato alla Cultura, Piero Micheli. Osservano il sindaco Adriano Alessandrini e un gruppo di bibliotecar*. Correva l’anno 2004.

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