Sabato 24 e domenica 25 giugno al Sanfelicinema

GIUGNOLocandina Tutto quello che vuoi

Sabato 24
Domenica 25

Ore 21.15 sempre,
Domenica anche ore 16.00

Commedia,
Italia 2017
Di Francesco Bruni.
Con Giuliano Montaldo, Andrea Carpenzano, Arturo Bruni, Vittorio Emanuele Propizio,
Durata: 1 ora 46’.

Il regista di “Scialla” riesce di nuovo a divertirci con una bella storia di oggi. Grande prova dell’ex regista Giuliano Montaldo nei panni dell’anziano “assistito”.

LA CRITICA DEL FILM

Sceneggiatore di lungo corso (…) Francesco Bruni passa per la terza volta dietro la macchina da presa con ‘Tutto quello che vuoi’ (…). Dirigendo lo strepitoso collega Montaldo, l’esordiente Carpenzano (futuro assicurato) e, nel ruolo del cattivo, il figlio Arturo (‘Dark Polo Gang’), realizza la migliore commedia italiana della stagione: la scrittura è attenta, il senso della misura costante, il romanocentrismo scongiurato, il ponte generazionale teso tra nonni e nipoti empatico e prezioso. C’è da esserne felici: non perdetelo.
Federico Pontiggia . Il Fatto Quotidiano

Pur non mancando qualche scorciatoia e ammiccamento di troppo (l’ignoranza dei giovani usata per sfornare battute e strappare la risata, la retorica sulle memorie resistenziali ), un film fresco, riuscito.
Paolo D’Agostini – La Repubblica

Il film va visto (…) cogliendone il retrogusto di un’intelligenza e una sensibilità rare nella commedia di costume contemporanea: Bruni ha una capacità simile a quella di Virzì nel rendere i sentimenti dei suoi personaggi fragranti grazie alla fermezza dello sguardo, alla sensibilità ambientale nonché al rifiuto di ogni forma di sopraffazione moralistico o didascalica. La banda degli amici capeggiata da Carpenzano comunica una credibilità assoluta e la Finocchiaro dà vita a un cameo eccezionale, ma Bruni può ascriversi anche il merito di avere ottenuto dal ‘badato’ Montaldo la perfetta incarnazione del necessario trait-d’union tra la resistenza della memoria e la fragilità dell’ignoranza.
Valerio Caprara – Il Mattino

Due ottimi interpreti, ai poli opposti (…) tengono in mano un’avventura autoriale non facile, quasi riuscita. (…) Vista in un modo è la storia toccante e turbolenta dell’amicizia tra mondi estremi (età, cultura, classe), assai frequentata al cinema. Vista in altro modo, è l’incontro tra chi non sa della poesia e chi la fa, con un misto di rancore e amore disperato esposto nei versi incisi sulle pareti dello studio. (…) Bruni si muove con misura tra la disintegrazione della mente e la potenza dei ricordi, l’energia aggressiva della giovinezza e lo sfinimento del corpo, anche con umorismo. Sotto la pelle ricorda De Sica e Zavattini
Silvio Danese – Nazione-Carlino-Giorno

La terza regia dell’eccellente sceneggiatore Bruni (…) è semplicemente strepitosa. C’è tutto: avventura (…), humour linguistico (…), speranza (…), amore (…). Bruni è ossessionato dai tempi dell’esordio registico ‘Scialla!’ circa la costruzione di un ponte comunicativo tra vecchie generazioni e giovani italiani vittime di questo ventennio disgustoso. La soluzione è Giorgio e quindi Giuliano Montaldo. Un regista, attore, icona e simbolo di quanto eravamo belli, dignitosi, ricchi. Che film. Che poesia.
Francesco Alò – Il Messaggero

Piacerà a chi reclamava una bella prova registica da Bruni, fino ad oggi noto principalmente come sceneggiatore (i copioni per Montalbano). Bruni dirige bene e soprattutto ci conforta in un’idea che covavamo da anni: che Montaldo era un attore di straordinaria dote comunicativa, ignorata dai più (incluso lo stesso Giuliano troppo preso dalle regie).
Giorgio Carbone – Libero

Al suo terzo film, a mezza via tra commedia e dramma, Francesco Bruni riesce a trovare ancora l’intonazione giusta. (…) Un piacevole viaggio nella terza età e nel disagio giovanile, raccontato con sensibilità, tenerezza e una buona dose di umorismo.
Massimo Bertarelli – Il Giornale

Francesco Bruni, al terzo film da regista, narra un incontro quasi impossibile e un viaggio alla ricerca della vera ricchezza. Un film sulla memoria, quella che si sgretola e quella che va ripescata in fondo a un lago, sulla bellezza della poesia e sulle relazioni umane. Un film che guarda oltre lo stretto orizzonte di tanto cinema italiano.
Alessandra De Luca – Avvenire