PONTE DEGLI SPECCHIETTI n. 20

Quando tutto è complesso

Immagino: una situazione, lontano dall’Europa, in cui la comunità cristiana si trova ad essere minoritaria, senza poter accedere ai mezzi di stampa e senza particolari strutture su cui poggiare la propria opera.

Dopo la prima evangelizzazione avvenuta più di cento anni prima, il vescovo e i suoi pochi sacerdoti si trovano con una comunità piena di diversi soggetti: persone che vivono il battesimo con una vita animata dalla pregherà con i loro figli,  altre che vengono da matrimoni interrotti a causa della violenza del marito o a causa di un abbondono della donna; persone che vivono negli affetti omosessuali o che hanno dei figli con questa tendenza; famiglie in cui una figlia si è innamorata di un non cristiano; persone che nella vedovanza o nella solitudine hanno trovato una nuova primavera incontrando una persona senza nessuna fede; qualche sacerdote poi che vive con fatica la propria sessualità e altri che sono vivaci nella vita sacerdotale; persone che hanno problemi sul lavoro o hanno una disabilità in casa; persone straniere laureate e non, venute da lontano per motivo di lavoro.

Penso ad una comunità variegata da tanti punti di vita e che però sente forte l’attrazione per il Signore, per lo spezzare il pane e per l’ascolto del vangelo. A questo punto come si potrà muovere il vescovo con i suoi sacerdoti?

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